La balenottera azzurra: una specie in pericolo

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  1. Daniele_QM
     
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    I Cetacei appartengono alla famiglia dei Mammiferi Placentati, una sottoclasse dei mammiferi le cui specie di appartenenza discendono dall'ordine degli Artiodattili, mammiferi terrestri risalenti a 50 milioni di anni fa, la cui evoluzione gli permise (già nell'Eocene) di adattarsi completamente alla vita acquatica. I cetacei si dividono in Misticeti (dotati di fanoni come balene, balenottere e megattere ) e Odontoceti (dotati di denti come delfini, capodogli e orche).
    La Balenottera Azzurra è la più grande di questa famiglia, anzi è il più grande animale di tutti i tempi, basti pensare che il suo cuore pesa più di 500 kg e in media i suoi esemplari misurano circa 30 metri di lunghezza e hanno un peso che si aggira intorno alle 150 tonnellate.
    Il suo nome deriva da balaeno-ptera (balena con le ali), per via delle lunghe pinne anteriori, che usa come stabilizzatori e "timone" per cambiare direzione, mentre la velocità è dettata soprattutto dalla coda possente che, mossa dall'alto verso il basso, le imprime una velocità di crociera che può arrivare a 21 km/h in superficie e fino a 33 km/h in caso di fuga o inseguimento. Il nome "azzurra" va imputato invece al colore blu acciaio dei fianchi e del dorso.

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    Questo cetaceo vive in quasi tutti gli oceani della Terra ed è uso migrare dalle zone di nutrimento estive alle acque polari che abbondano di plancton e krill (gamberetto di cui è ghiotta), di cui riesce a inghiottire grandissime quantità grazie alle numerose pieghe cutanee (oltre 50) presenti sulla gola e sul petto che le permettono di spalancare la bocca in maniera smisurata e di far defluire il cibo all'interno, dove viene intrappolato e setacciato dai fanoni (setole ossee frastagliate fatte di cheratina situate nella parte superiore della mascella che possono arrivare fino a 800 elementi).

    La Balenottera Azzurra non possiede una buona vista, né tanto meno olfatto, tuttavia è dotata di un ottimo udito. Come tutti i cetacei, è in grado di localizzare oggetti e ostacoli emettendo dei suoni acutissimi (una sorta di gridi) e captandone poi l'eco. Proprio per questa sua peculiarità è molto sensibile ai sonar, tanto che si suppone sia il loro suono la causa degli spiaggiamenti di quelle balene che, disorientate da questi richiami, finiscono per arenarsi fatalmente sulla terra ferma. Una sottospecie della Balenottera Azzurra che vive nell'Oceano Indiano, è in grado di produrre - come le "cugine" megattere - quel fenomeno da tutti conosciuto come canto della balena, che consiste in una complessa esecuzione di suoni disposti in sequenze ben precise e a volte ripetute che possono durare anche un giorno intero ma il cui scopo non è chiaro se sia riconducibile a un richiamo di accoppiamento, a una marcatura del territorio o ad altro ed è tuttora oggetto di studio.

    Oltre ad emettere suoni, questi cetacei devono naturalmente respirare. Per farlo, hanno bisogno di salire in superficie ogni 10-15 minuti e di servirsi degli sfiatatoi, dai quali, durante la fase di espirazione, fuoriesce il fiato caldo che, a contatto con l'aria fresca, crea dei getti di vapore che possono arrivare fino a 9 metri di altezza. Dopo alcune respirazioni (in genere fra le 3 e le 8), la Balenottera si inabissa nuovamente. Per via di questa necessità si potrebbe pensare che dormire potrebbe essere un problema per lei, ma in realtà così non è, poiché la natura l'ha messa in condizione di far riposare un emisfero del cervello per volta in modo che il suo sia un "sonno cosciente", che le permette di riposare (circa 8 ore al giorno) pur non essendo realmente addormentata.

    Le femmine della Balenottera Azzurra partoriscono dopo una gestazione di 11-12 mesi e il piccolo alla nascita misura già circa 8 metri e pesa fino a 3 tonnellate. Per circa 7 mesi il "cucciolo" viene allattato dalla madre che gli fornisce circa 490 litri di latte (molto grasso e proteico) al giorno, permettendogli di crescere di circa 90 kg al giorno. Dopo 23 mesi (11 di gestazione e 12 nel primo anno di vita) il balenottero può arrivare fino a 26 tonnellate, con una crescita che in natura non ha eguali. Tuttavia, esse concepiscono un figlio in media ogni due-tre anni e questo va certamente a discapito della conservazione di questa specie.

    La Balenottera Azzurra è purtroppo il cetaceo a maggior rischio di estinzione poiché è stato da sempre bersaglio dei balenieri per via della ricchezza che rappresentano il grasso (un unico esemplare può dare fino a 150.000 litri d'olio), la carne e le ossa (che vengono macinate per essere usate come fertilizzanti). Fortunatamente l'intervento della Commissione Baleniera Internazionale (IWC - International Whaling Commission) è riuscita ad ottenere per lei nel 1967 il divieto di essere cacciata, anche se paesi come la Norvegia, l'Islanda e il Giappone continuano la loro spietata attività a dispetto delle disposizioni della Commissione e dell'opinione pubblica di tutto il mondo. Nel 1994 la IWC ha istituito la Southern Ocean Whale Sancturay, un'area protetta di circa 50 km quadrati intorno all'Antartide, dove ben sette specie di cetacei possano alimentarsi senza il rischio di essere cacciati, ma naturalmente i fenomeni di bracconaggio continuano a minacciare la vita di questi giganti buoni anche qui. Ad oggi nel Pacifico del nord si contano meno di 2.000 esemplari, poche centinaia ne restano nell'Atlantico Settentrionale, mentre nell'emisfero meridionale, dei 200.000 esemplari esistenti prima dell'inizio di questa caccia intensiva, ne rimangono circa 5.000


    Edited by Daniele_QM - 1/8/2007, 01:15
     
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  2. BALENOTTERA1
     
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    PERCHè LA BALENOTTERA AZZURRA è A RISCHIO DI ESTINZIONE?
     
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1 replies since 31/7/2007, 23:02   4789 views
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