Rieti: il dramma del canile di Colle Arpea

Dove regna l'ingiustizia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Daniele_QM
     
    .

    User deleted


    Da http://www.associazionecanililazio.it/?page_id=535 :

    RIETI: la testimonianza di Laura - Il nostro intervento - Le difficoltà odierne

    Laura è divenuta una delle nostre volontarie più attive e responsabili per la provincia di Rieti già pochi mesi dopo la costituzione dell’Associazione, avvenuta - lo ricordiamo - nel gennaio del 2005.
    Scopre la realtà del canile di Rieti nell’inverno del 2004 del tutto casualmente, come accade nella maggioranza dei casi. Una struttura completamente fuori norma - come testimoniano le foto seguenti (da ingrandire con un click) - che inspiegabilmente godeva di autorizzazione sanitaria. Anzi: aveva ottenuto dalla Asl competente l’autorizzazione ad un ampliamento proprio pochi giorni prima di essere alienata all’attuale proprietà, l’azienda Tecnovet s.r.l., con tutti i cani che si trovavano all’interno.

    image

    Ecco la testimonianza di Laura:

    “Nella primavera dello stesso anno, si varca la soglia del canile. In questo luogo, da quando se ne è avuta cruda visione, si è attivamente intervenuti in quello che appariva l’ombelico buio in cui finivano i cani randagi di questa Provincia. Non era solo l’impattante aspetto estetico di una struttura fatiscente, ma anche un sentimento di squallore, e di profonda VERGOGNA verso Rieti e la sua dignità legislativa. Era vuoto, era desolazione, erano richiami dolorosi, inalazioni d’orina pesanti, un acre sconcerto, lacrime trattenute in gola, un fetore pregnante, che rimaneva intriso nelle maglie dei vestiti. Era il più ACUTO IMBARAZZO mai provato, di esseri vivi, davanti a quegli sguardi che avevano smesso da tempo di vivere. Il DISAGIO PROFONDO di essere un essere umano, lì. Qui, erano rinchiusi i cani di Rieti: rifiutati da randagi prima, dimenticati per sempre, poi. Qui vivevano e sopportavano, centinaia di cani, quasi mille. Il loro primo respiro e il loro ultimo respiro avveniva qui. Così.
    Le adozioni erano speranze vuote, in questa terra. Quando si iniziò a domandare, per comprendere la contorta realtà del crearsi di questo luogo, QUASI NESSUN cittadino reatino SAPEVA DIRE esattamente, SE e DOVE vi fosse un canile a Rieti. Si fece una enorme fatica per trovare la ragione logica e la collocazione fisica di questo luogo. Sollevato il velo, una volta presa visione e coscienza di questa nauseante realtà, nacque fortissima l’esigenza di realizzare, per ognuno di questi cani, adozioni incessanti per restituire loro la libertà, la dignità, le emozioni che furono indecorosamente asciugate dalle loro vene. In nome di quei cani che non hanno mai avuto la possibilità di essere adottati, per ignoranza e inciviltà umana, in nome dei cani qui deceduti nel tempo, al di là delle ciglia, il cui ricordo è una costante consapevole, il nostro impegno NON DIMENTICA e si RAFFORZA rivolgendosi determinato e sensibile a queste esistenze sospese, a coloro che sono sopravvissuti al delirio, affinchè non si rinnovi MAI PIU’ un così doloroso e sofferto passato”.

    image

    Nell’inverno del 2005 il canile veniva ristrutturato, ma permanevano gravi irregolarità quali l’assenza di un ambulatorio veterinario a norma, l’assenza di un orario di apertura al pubblico ed alle associazioni, l’assenza di box contumaciali, la mancanza di idoneo smaltimento dei corpi degli animali deceduti, la mancanza di schede sanitarie dei cani e dei libretti regionali, nonché di un registro che attestasse quali e quanti animali ospitasse la struttura.
    Impossibile avere un quadro esatto degli ingressi, delle adozioni e dei decessi, vista l’assoluta mancanza dei libretti dei cani e di qualsivoglia registro e censimento.

    image

    Nel frattempo era nata l’Associazione Canili Lazio che si è battuta da subito al fianco di Laura per garantire a quei cani condizioni di vita accettabili attraverso la regolarizzazione della struttura. Nel luglio 2006 si provvedeva a una denuncia della situazione alla dirigenza della Asl di Rieti, alla quale si chiedeva di fornire dati pubblici, quali il numero dei cani presenti nel canile, la capienza massima autorizzata, il numero degli ingressi, delle morti e degli affidi (scarica documento formato PDF, 329 KB) )
    Il 23 Ottobre 2006 si giungeva finalmente alla stipula di una convenzione (formato PDF, 704 KB) tra il Comune di Rieti e le associazioni animaliste operanti nella struttura, che consentiva ai volontari di entrare nel canile in orari limitati per fotografare i cani, censirli, promuoverne l’adozione e prelevarli su richiesta, curando le pratiche burocratiche necessarie.
    Tuttavia, il bilancio della situazione all’8 giugno 2007 non è affatto positivo, anzi si è a un passo dalla rottura della convenzione, visto che ancora oggi la Asl di Rieti rifiuta di rilasciare qualunque documento ufficiale sui cani rinchiusi nel canile, i quali non sono dotati di libretto sanitario regionale né presso gli uffici della Asl né presso il canile. Le motivazioni che spiegano l’intenzione di rompere la convenzione sono contenute in un documento elaborato dall’Associazione Canili Lazio in accordo con “l’Associazione del Prick e dell’Ulmo” e “Il Guardiano dell’ombra”, da sempre attive presso il canile Colle Arpea.

    Rinviati a giudizio per maltrattamento e uccisione di animali il gestore del canile di Rieti e l’allora direttore sanitario della struttura

    I fatti risalgono al 2005 quando alcuni dei soci dell’Associazione Canili Lazio Onlus segnalarono alle competenti autorità l’esistenza di carcasse di cani in decomposizione che affioravano nel terreno retrostante il canile Colle Arpea di Rieti, gestito dalla Tecnovet srl. Alcuni testimoni parlarono di un vero e proprio eccidio di decine di cani in occasione del trasferimento dalla vecchia alla nuova struttura, dimostratasi non abbastanza capiente da contenere tutti gli animali presenti nel canile. Seguirono complesse indagini e l’intervento della LAV, certamente più rappresentativa ed organizzata rispetto alla nostra Associazione che in quel momento era stata appena costituita.
    Inspiegabilmente il Pubblico Ministero chiedeva l’archiviazione per i reati di maltrattamento e uccisione di animali. E altrettanto inspiegabilmente tale richiesta non veniva notificata alla nostra Associazione, malgrado la rituale costituzione nel procedimento attraverso un proprio difensore di fiducia, avv. Letizia Carosella. Solo la tenacia e la preparazione del legale della LAV Luigi Viglione hanno consentito di ottenere l’importante risultato di questi giorni, riportato anche dalla stampa locale (leggi articolo del Messaggero 14.07.2007): il Gip ha accolto l’opposizione della LAV ed ha chiesto al PM di formulare i capi di imputazione contro i presunti responsabili.
    L’Associazione Canili Lazio, coordinandosi con la Lav, non aveva rappresentato il difetto procedurale dovuto alla mancata notifica della richiesta di archiviazione, riservandosi così la possibilità di ricorrere in Cassazione qualora la richiesta di archiviazione fosse stata accolta dal GIP, il che non è avvenuto: il processo avrà luogo.

    image
    Dopo il rinvio a giudizio del gestore, volontari cacciati dal canile di Rieti!!

    A poca distanza di tempo dal rinvio a giudizio del gestore del canile Colle Arpea per uccisione e maltrattamento di animali, i volontari più assidui sono stati praticamente messi alla porta dalla Tecnovett srl che gestisce il canile con l’assurda accusa d’aver maltrattato un cane e l’orario d’apertura alle associazioni di volontariato limitato al mercoledì, dalle 13.30 alle 14.30: una sola ora in giorno feriale, quindi. I privati potranno entrare solo su appuntamento.
    Questa decisione - presa unilateralmente dal gestore e senza alcun preavviso - rende difficilissimo da settimane controllare le condizioni di detenzione dei cani, prelevare e ricoverare i casi più urgenti che in canile non ricevono cure adeguate e impedisce di fatto le adozioni degli animali, che sono proprietà pubblica e i cui costi di mantenimento ricadono sui Comuni convenzionati, contravvenendo alle leggi che prevedono il diritto dei cani all’adozione.

    L’Associazione Canili Lazio Onlus, con la Lav e le associazioni locali Il Guardiano dell’Ombra e il Rifugio del Prick e dell’Ulmo - che dal 2004 operano per favorire le adozioni nel canile Colle Arpea - ha espresso la sua protesta incontrando per due volte l’assessore competente del Comune di Rieti.
    Le difficoltà opposte ai volontari dall’inizio del loro operato e i problemi che a lungo hanno ostacolato la giustizia per gli animali del territorio reatino verranno illustrati martedì 16 ottobre alle ore 15.00 in una conferenza stampa indetta presso la Sala Conferenze della Fondazione Varrone, Palazzo Potenziani, Via dei Crispolti n. 22, Rieti.
    Per contatti: [email protected] oppure Laura Fabbri 339.1181842


     
    .
  2. mayacoya
     
    .

    User deleted


    Siamo noi piccoli a combattere contro CORRUZIONE, sfruttamento animale e via dicendo....
     
    .
  3. erasmo1
     
    .

    User deleted


    C'è ancora qualcuno interessato all'argomento? Purtroppo questa gente ancora sta in giro e perpetra scandali di continuo. Mi piacerebbe parlare con chi seguì la vicenda
     
    .
2 replies since 25/2/2008, 00:20   504 views
  Share  
.