Da "Repubblica"...

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  1. marinamarina
     
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    ANIMALI
    Ad Aulla un parco degli affetti
    per ricordare gli amici a 4 zampe
    Umani che tornano nei weekend e soprattutto in estate, per riassettare quelle piccole tombe. Per aggiungervi un pupazzo, un fiore, un lumino. Questo è lo Spoon River della Lunigiana: il cimitero dei piccoli animali, il “Parco degli affetti” sulla collina, con vista sulle Apuane, dominata dalla Fortezza della Brunella nel comune di Aulla, circondata da dieci ettari di verde
    di Cinzia Carpita
    AULLA. “Qui dorme la nostra adorata bambina, esempio di bontà e virtù, l’angelo del nostro cuore”: 1994-2001. “ Qui giace Raimondo di Cambiano Tommy. Bello più del sole, intelligente e buono come un Angelo”: 1996-2008. “Al mio compagno di una vita”, “Al mio dolce amore”. “Per tanti anni hai vegliato le nostre notti e hai rallegrato le nostre giornate. Resterai per sempre nei cuori di tutti e non ti dimenticheremo mai. La tua famiglia”. Parole struggenti scolpite su lapidi di pietra serena o di marmo bianco, tante foto a ricordare chi non c’è più. Ma non visi: solo musi pelosi. Di cani e di gatti. Con i loro nomi: Freccia, Charlie, Pako, Oscar, e tanti altri quattrozampe, amici fedeli degli umani che hanno voluto, attraverso brevi epigrafi, raccontare la loro vita.

    Umani che tornano nei weekend e soprattutto in estate, per riassettare quelle piccole tombe. Per aggiungervi un pupazzo, un fiore, un lumino. Questo è lo Spoon River della Lunigiana: il cimitero dei piccoli animali, il “Parco degli affetti” sulla collina, con vista sulle Apuane, dominata dalla Fortezza della Brunella nel comune di Aulla, circondata da dieci ettari di verde degradante verso il fiume Aulella. Lassù, in un fazzoletto di terra fra l’erba e i cespugli di bacche rosse, fra un museo e un parco giochi per i bambini, c’è “la porta” inconfondibile del cimitero, dove una cinquantina e più, fra cani e gatti, riposano in uno spazio silenzioso (dove un tempo c’era un vigneto con i suoi terrazzamenti), che induce a camminare quasi in punta di piedi.

    Il Parco degli affetti è stato istituito dal Comune di Aulla, fra i primi in Italia, nel 1998, per riconoscere «il valore del legame affettivo che da sempre unisce l’uomo al proprio animnale domestico», spiega Riccardo Boggi, responsabile per i Servizi alla città. A prima vista, da lontano, sembra un camposanto antico, di sepolture umane, ma ha ben altre caratteristiche: ai piedi delle lapidi si scoprono pupazzetti, ninnoli per cani e gatti, perfino un alberello di Natale con palline colorate (sicuramente allestito di recente): sono gli oggetti dell’incontro - in quel luogo speciale - fra i proprietari e i “cari defunti”, come se il gioco affettuoso fra gli uni e gli altri potesse continuare oltre la vita, nonostante la morte. A dispetto della morte.

    E’ questa atmosfera che fa la differenza forse più di ogni altra cosa: non monumenti, non vasi traboccanti di fiori, come nei cimiteri degli umani (e d’altronde il Comune di Aulla non lo avrebbe permesso, avendo stabilito una netta distinzione) ma una semplicità quasi fanciullesca, ispirata proprio dai quattrozampe. E così questo piccolo cimitero, desta sì malinconia, ma anche un senso di leggerezza.

    “Il tempo non cancella la fedeltà, grazie Jack”, “Al nostro Axel: sarai sempre con noi”, “A Luna. Mamy e papy”. “A Diana. Mamma e papà”. Al cane meticcio Brown: “Non sappiamo dove sei andato ma sappiamo dove sei rimasto”: «E’ morto nel 2005. Abbiamo fatto fare una lapide da un artigiano di Massa Carrara - racconta Anna Gabrielli, 53 anni, di Genova - Mia figlia trovò quel cucciolo sperso. Lui arrivò in un momento particolare della nostra famiglia ed è stato una rinascita per noi, una ventata di gioia. Era speciale ed intelligentissimo».

    La famiglia torna alcune volte all’anno nel cimitero. «Ora abbiamo un altro cane, ma Brown non si dimentica». Marco Tombeni, anche lui di Genova, 45 anni, ad Aulla ha sepolto il gatto di sua madre, Muccio, trovato in un bidone dell’immondizia e vissuto 18 anni grazie ai suoi salvatori. «Dall’essere umano oggi bisognerebbe guardarsi le spalle. Adoro gli animali, non tradiscono, non chiedono tanto e danno tantissimo, e vivendo con noi per molti anni, meritano di essere trattati meglio che essere buttati nella spazzatura. Ho una cagnolina di 13 anni a cui sono legatissimo. E penso che non ci siano abbastanza città con cimiteri per animali».

    In quel piccolo angolo della Lunigiana, mani umane provenienti da mezza Italia hanno seppellito i loro cari quattrozampe. Nel 2009 una decina. Circa 500 euro per il servizio di sepoltura a cura di una ditta di Reggio Emilia convenzionata col Comune di Aulla per la gestione del Parco degli affetti. Non sono pochi 500 euro, ma cosa importa se è per il migliore amico dell’uomo? Sulla collina della Brunella, si leggono e si intuiscono tante belle storie incise sulla pietra: e lassù, sembra proprio di sentire qualche miagolio o un abbaiare festoso.
    (09 gennaio 2010)

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